Le lavorazioni che interessano l’ulivo sono sostanzialmente di due tipi:
alla pianta: necessita di una potatura ogni anno che inizia subito dopo la raccolta. La potatura dell’ulivo è un intervento necessario per il mantenimento della chioma in produzione. Nel mese di luglio inoltre occorre rimuovere i “succhioni” germoglio, in una pianta legnosa). Gli interventi di potatura devono fondamentalmente eliminare la capacità di competizione del succhione con la pianta, altrimenti viene fortemente ridotta la capacità fruttifera dell’ulivo.
In terra: sovescio e/o triturazione delle sostanze vegetative con mezzi meccanici almeno due volte l’anno. Depurazione con taglio meccanico alla base dei cespugli di erba che avvolgono i tronchi nel mese di luglio/agosto.
L’ulivo è una pianta poco esigente che riesce a vivere e produrre anche con i soli nutrienti del terreno. Tuttavia se concimato riesce ad assicurare migliore qualità e quantità. Ricorriamo alla fertilizzazione vegetale che viene realizzata in occasione della potatura. Le fronde, private dei rami più grandi, usati in agriturismo per il focolare, vengono tritate e sparse sul fondo. Per velocizzarne la decomposizione vengono ricoperte con uno strato di terreno. A volte questa tecnica di fertilizzazione viene integrata con l’apporto del tradizionale stallatico proveniente da allevamenti biologici.